(Delft 1612–1675) L’interno della Nieuwe Kerk a Delft con il monumento funebre a Guglielmo il Taciturno d’Orange (1533–1584), olio su tela, cm 80 x 64, in cornice,

Vliet si formò nelle botteghe di Michiel Jansz. van Miereveldt e Willem van der Vliet. Ammesso nel 1632 alla Gilda di Delft, sotto l’influenza di Miereveldt si dedicò dapprima alla ritrattistica. Intorno al 1651 iniziò a raffigurare gli interni di chiese, una variante del quadro architettonico resa popolare da Saenredam, che alla metà del secolo si era assicurata un posto d’onore nel repertorio di generi della pittura dei Paesi Bassi. A Delft gli interni di chiesa di Vliet, pervasi di luce finissima, erano fra i soggetti più amati; oggi si ritrovano in quasi tutti i grandi musei del mondo. La nostra tela presenta l’interno della Nieuwe Kerk a Delft. Nel 1566 tutta la decorazione pittorica della chiesa era rimasta vittima dell’iconoclastia, per cui la chiesa nel nostro dipinto si presenta ancora piuttosto disadorna. Al centro della composizione si vede soltanto il monumento a Guglielmo il Taciturno, assassinato nel 1584: la qual cosa non è senza motivo, dal momento che questo principe della Casa d’Orange viene tuttora venerato come ‘pater patriae’. Educato al cattolicesimo alla corte di Bruxelles, confidente e amico dell’imperatore Carlo V, ma ben presto egli si allontanò dal figlio di questi, Filippo II. Durante la riforma e l’iconoclastia si unì ai ribelli a Dillenburg opponendosi all’esercito del duca d’Alba, che era stato inviato dalla Spagna per sedere la rivolta. Fu quello l’inizio di ottant’anni di guerra con la Spagna. A partire dal 1572 Guglielmo risiedette a Delft. Nel 1573 si convertì alla fede calvinista. Dopo esser stato messo al bando da Filippo II nel 1581, gli Stati generali gli diedero un anno dopo la reggenza delle sette province indipendenti. Erano così di fatto nati i Paesi Bassi settentrionali e Guglielmo d’Orange era divenuto eroe nazionale.